Qual è uno dei più importanti creatori di impermeabili italiani e produttore di outerwear, anche per i marchi del lusso di tutto il mondo?
Sealup. Se questo nome non ti sembra familiare è necessario rimediare al più presto, tanto più con l’arrivo della Primavera, da sempre famosa per le sue improvvise giornate di pioggia.
In brevissimo Sealup è un brand italiano nato a Milano nel 1935 seguendo la rigorosa filosofia di “qualità senza compromessi”.
Nel 1950, oltre al core business degli impermeabili, la produzione si amplia ad una linea outwear. Oggi, dopo più di ottant’anni di attività e quattro generazioni al comando, l’azienda – una delle pochissime strutture industriali totalmente integrate ed esclusivamente italiane – è guidata da Filippo Chiesa e sua sorella Cristina e i capi Sealup sono ancora più sinonimo di cura e passione per le confezioni di lusso.
Tra opinioni di stile e interessanti rivelazioni sul brand, ecco la nostra intervista a Filippo Chiesa, co-proprietario di Sealup:
Ciao Filippo, ci sveli come mai “Sealup”?
Il nome, di fantasia, nasce nel 1935 dall’inglese Sea e lup (di origine incerta ma evocativo).
Considera che l’industria nell’abbigliamento, nasce con l’impermeabile, in quanto gli abiti erano a quei tempi e fin dopo la 2° guerra mondiale appannaggio esclusivo dei sarti.
Il marchio, con la caratteristica testa del Lupo di Mare, era ideale quindi per caratterizzare una produzione di impermeabili e per certi versi lungimirante in quanto abbinava il nome proprio dell’azienda ad un’effigie facilmente memorizzabile (concetto odierno di Brand). La grafia che utilizziamo correntemente risale agli anni ’70.
I tuoi capi sono tutti meravigliosi e curati nei dettagli in maniera quasi maniacale ma qual è il capo Sealup a cui sei più affezionato?
Ti devo dire il trench in doppio tessuto, che porterei anche sotto la doccia, ultimamente il Peacoat.
Per quanto riguarda la qualità, non è mai abbastanza.
Più alta è, a partire da ogni singolo dettaglio, più un marchio dura nel tempo.
L’accessorio maschile di cui non puoi fare a meno
La vestaglia.
C’è qualcosa di cui, secondo te, abusa l’uomo moderno? Quel “quid” che gli fa oltrepassare la sottile linea tra CURATO ed ECCESSIVO?
Quando incontri qualcuno che ti dice “come sei elegante oggi, vai a qualche festa?” Significa che hai passato il limite…
Qual è il tuo locale preferito a Firenze?
La Buca dell’Orafo.