Home » Il Manuale del Gentiluomo » Ask Eredi Chiarini: la larghezza della cravatta
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Domanda: “Cravatta larga o cravatta stretta, quale scegliere?”
Il percorso che porta alla conoscenza dei segreti per vestirsi in modo impeccabile è innegabilmente lungo e tortuoso, ma leggendo le risposte di Eredi Chiarini alle domande più frequenti, una dopo l’altra, potrai diventare presto un vero esperto di eleganza maschile.
Per il nostro primo focus abbiamo deciso di rispondere ad una domanda riguardante le cravatte, perché è proprio partendo dal più importante accessorio del guardaroba maschile che si arriva alla creazione dell’outfit perfetto.
- “Quanto larga deve essere una cravatta?”
- “Le cravatte larghe vanno ancora di moda?”
- “Quando è meglio indossare una cravatta stretta?”
Queste sono solo alcune delle domande più comuni.
La larghezza della cravatta deve essere proporzionata al rever della giacca
La risposta che diamo è molto semplice: lasciando da parte convinzioni e trend passeggeri, la scelta della larghezza della cravatta è davvero questione di proporzioni.
L’unica regola da seguire nella scelta della larghezza della propria cravatta è che essa sia proporzionata al rever della giacca.
Una cravatta stretta abbinata ad un rever molto largo tenderebbe ad apparire piccola, quasi caricaturale, mentre allo stesso modo una cravatta larga su un rever stretto sbilancerebbe del tutto la figura di chi la indossa.
Non è facile bilanciare i due elementi tra di loro, ma proprio per questo nelle nostre boutique la consulenza e il dialogo con il cliente sono così importanti: permettono di creare una perfetta armonia tra cravatta e giacca che il cliente potrà poi indossare nuovamente ogni volta che vorrà, per ottenere una silhouette ed un’allure da vero Gentleman.
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Inoltre, elevandosi al di sopra di ogni effimera tendenza, la cravatta continua ad essere un accessorio maschile intramontabile e perennemente elegante che non si presta a controversie tra le sue varie tipologie: una cravatta larga annodata con un classicissimo nodo windsor, per esempio, non risulterà mai vecchia, così come una cravatta più stretta, arrangiata con qualsiasi nodo si voglia purché ben fatto, risulterà altrettanto raffinata, quindi perché porsi limiti e non provarle entrambe?
Infine, al momento di scegliere la perfetta cravatta sartoriale cucita a mano, gli elementi da considerare sono, oltre ovviamente al tessuto, l’anima interna e le cuciture.
Esamina con cura la cravatta, toccala e osservala attentamente; di qualsiasi tessuto la cravatta sia composta, è importante che essa sia morbida e versatile, perché ciò determinerà la buona riuscita del nodo: un’anima troppo larga e rigida renderà difficile il processo di annodamento e formerà delle pieghe antiestetiche.
All’interno del codino della cravatta puoi invece osservare le cuciture; esse devono essere molto leggere, precise e ovviamente fatte a mano. Il trucco per riconoscere una cucitura fatta a mano sta tutto in un dettaglio: un filo “libero”, sinonimo di sartorialità, che non deve assolutamente essere tagliato poiché senza di lui l’intera cravatta si disfarrebbe.
Alla fine, però, la scelta è in fin dei conti questione di gusto personale e quello certamente non può mai essere discusso, né suggerito.